La cicerchia, una storia antica

Tra i legumi più antichi della tradizione culinaria italiana, la cicerchia ha già nelle varianti del suo nome tutta la sua unicità.

Lathiros in greco, cicerula in latino, detta anche pisello d’India o pisello d’erba, la cicerchia, piccolo legume che assomiglia ad un sassolino per la sua forma irregolare, possiede un sapore particolare, molto vicino a quello della fava e del pisello, ma è proprio questa somiglianza unita alle sue note di unicità che la rende così particolare alle papille gustative di chi l’assaggia.

Storicamente, le prime tracce di questo prezioso legume risalgono all’antica Mesopotamia (8000 a.C.), ma è soprattutto nell’Antico Egitto (6000 a.C.) che questo alimento conosce il suo splendore e comincia ad essere cucinato e consumato in diverse forme, dalle zuppe al pane.

Le sue origini sono asiatiche e africane, dunque, ma presto la cicerchia si diffonde in altri luoghi del mondo, anche i greci e i romani la coltivano e la utilizzano in tutta la sua versatilità culinaria.

Oggi la cicerchia viene prodotta anche in diverse zone dell’Italia, soprattutto al Sud, tanto da essere nate alcune varianti tipiche dei nuovi luoghi di diffusione. La sua maggiore produzione in territorio italiano è concentrata al Sud della penisola, in Campania e Sicilia, soprattutto nelle zone dell’entroterra.

Ancora poco conosciuta rispetto ad altri legumi, ma sempre più diffusa negli ultimi decenni, la cicerchia vanta un’antica tradizione gastronomica contadina. Per la sua capacità di adattamento a situazioni climatiche poco favorevoli come il freddo o l’assenza prolungata di piogge, infatti, la cicerchia ha sfamato intere popolazioni di contadini anche in tempi di lunghe carestie e periodi di siccità.

Alimento povero? Solo nell’utilizzo storico, se così si può dire.

A renderlo ricco, invece, certamente contribuisce il suo alto contenuto di proteine e fibre, che ne fa un alimento prezioso per l’uomo e per la sua salute, come tutti gli altri legumi.

Il fatto che sia anche un legume povero di grassi, poi, non fa altro che renderlo ancora più appetibile.

Salute e forma fisica ringraziano!

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